Indice dei luoghi
Jimi Hendrix

Dal 2014 l’area è intitolata al leggendario Jimi Hendrix Maggio che nel 1968 arrivò a Bologna, per l’unico tour italiano del più grande chitarrista della storia del rock. Le città toccate, Milano, Roma e Bologna. Si tenne di domenica al Palasport un doppio concerto (pomeridiano e serale) di Jimi Hendrix, nell’ambito del 3° Titan Top Show. Solo una parte dello scarso pubblico conosce il chitarrista di Seattle, che indossa un abito sgargiante e si avvale di un gran numero di amplificatori. Tra i gruppi spalla figurano i bolognesi Meteors, accompagnatori abituali di Gianni Morandi, in cui militano tra gli altri il cantante e frontman Ivo Faccioli, il chitarrista Jimmy Villotti e Dodi Battaglia, futuro componente dei Pooh. Nella set list dell’esibizione di Hendrix figurano alcuni dei suoi brani più famosi, da Hey Joe a Tax Free, da Purple Haze a Foxy Lady. Un evento importante nella ricca storia della musica a Bologna che è stata riconosciuta dall’Unesco Città Creativa della Musica.
Fonti:
Biblioteca Salaborsa

Giardino via del Sostegno
L’area prende il nome dai sostegni che resero possibile la navigazione del Canale Navile nei secoli passati. Oggi ancora possiamo vedere le conche, i porte vinciane (progettate da Leonardo da Vinci), le case di manovra e quelle del sostegnarolo, custode delle opere di ingegneria idraulica che fecero fiorire l’economia locale. Per superare i dislivelli del terreno furono costruiti in epoche successive dieci “sostegni” o chiuse, azionate da dipendenti del Genio Civile fino al 1952. Il Navile fu sempre una importante via per il trasporto di passeggeri e merci. Il riso della bassa è stato trasportato in città tramite il Navile fino agli anni Trenta.
Fonti:
Il Nostro Navile
Giardino Andrea Pazienza

Dal 2014 il giardino tra via Marco Polo e via Zanardi è dedicato ad Andrea Pazienza, considerato, uno dei più grandi fumettisti italiani Marchigiano di nascita, bolognese d’adozione, arriva a Bologna negli anni ’70 per frequentare il DAMS, la facoltà di Arte, Musica e Spettacolo dell’Università di Bologna. Nelle sue graphic novels vive la storia studentesca di Bologna, una storia di giovani provenienti da ogni parte d’Italia per studiare nell’ateneo più antico del mondo occidentale. All’ombra delle Due Torri operano altri artisti che fanno di Bologna una capitale del fumetto italiano, tra i pionieri: Bonvi e Magnus.

Marinai d’Italia
All’interno del giardino dedicato alla memoria dei marinai italiani caduti c’è un monumento in omaggio a Guglielmo Marconi. Voluto dai Marinai d’Italia a memoria dello scienziato e ammiraglio della Marina Militare. Gli esperimenti del giovane inventore, nato a Bologna nel 1874, furono messi in pratica dalla Marina italiana nel golfo di La Spezia. Con la scoperta della telegrafia senza fili, che oggi chiamiamo wi-fi, Marconi rivoluzionò il sistema delle comunicazioni e nel 1909 ricevette il Premio Nobel. Il monumento ha la forma della nave laboratorio di Marconi chiamata Elettra che lo scienziato utilizzò fino alla fine della sua vita, per esperimenti sulle radiocomunicazioni. Un pezzo della nave originale smantellata nel 1977 si trova nel giardino di villa Griffone a Pontecchio, sede della Fondazione Marconi.
Parco della Frutta

Sulle sponde del Canale Navile, vicino al Ponte della Bionda, una porzione di verde, è diventata un giardino ricco di alberi da frutta ricordo della civiltà contadina dei secoli scorsi. Abitata fin da tempi antichi, la zona fu oggetto di una incessante opera di bonifica dei terreni paludosi. Queste opere di miglioramento trasformarono il territorio in una fertile pianura, adatta alla coltivazione di prodotti agricoli di pregio, di alberi da frutto e all’allevamento di animali da fattoria. Tra gli arredi colorati del parco realizzati da giovani cittadini in collaborazione con le associazioni del territorio c’è un bel circuito per gare di biglie dove possono giocare grandi e bambini.

Parco Giardini dell’Arcoveggio
Famoso anche come “Parco dei laghetti di Corticella” o “della Ca’ Bura”, l’area verde si estende per una superficie di oltre 9 ettari, tra via dell’Arcoveggio e via dei Giardini, in una zona vicina al canale Navile e al nucleo storico di Corticella. Si sviluppa intorno a un asse centrale che, tra due grandi dossi di forma allungata, collega una piazza pavimentata con un gazebo che si protende sopra un ampio specchio d’acqua che è il cuore del parco. Il parco, fortemente voluto dai cittadini, testimonianza concreta di cittadinanza attiva, è un vasto prato. Gli alberi, disposti in gruppi o a filari, a parte alcuni grandi pioppi neri, sono giovani ed appartengono a specie comuni: frassino, gelso, acero, tiglio. Il parco e il laghetto sono un’oasi urbana dove gli animali si muovono in libertà, tra loro galli e galline, e la zattera al centro dell’acqua è luogo protetto per la nidificazione.
Il Parco della Ca’ Bura (Casa Buia) nasce per iniziativa di un gruppo di cittadine e cittadini: il terreno che lo ospita, di proprietà della Farmacia Gallotti, rimase abbandonato dagli anni ‘50 per circa 30 anni, e fu utilizzato come discarica, pista da cross e altri abusi. Alla fine degli anni ‘80 il Comune decise di farvi un insediamento abitativo e di utilizzarne una parte per realizzare un parcheggio scambiatore dedicato ai grossi automezzi. I cittadini raccolsero circa 4000 firme con una petizione che formulava una proposta diversa. L’allora Sindaco Vitali decise di accettare l’idea dei cittadini, e cambiò la destinazione d’uso del terreno per farne un parco pubblico, che fu inaugurato nel 1993 e oggi rimane gestito grazie al volontariato dell’Associazione di volontariato Ca’ Bura APS.
Oasi verde via dell’ Arcoveggio

Una verde fascia boscata costeggia la Tangenziale di Bologna, restituendo spazio alla natura. Si inserisce tra le oasi verdi del Quartiere Navile, tra cui c’è anche l’Oasi dei Saperi, diventata un’importante oasi naturalistica rigenerando gli spazi del Centro Avicolo fondato nel 1931 da Alessandro Ghigi Magnifico Rettore dell’Università di Bologna. Fu Ghigi, nella prima metà 1900 a selezionare il ” Tacchino Lilla di Corticella”. Aveva qui la sua sede l’istituto di Apicoltura. Dopo la graduale dismissione delle attività agricole, negli anni ’90 alcuni cittadini si attivarono per salvare l’area e le alberature secolari a scopi didattici e naturalistici. Nelle vicinanze è presente anche il Centro Recupero Fauna Selvatica di Bologna LIPU.

Parco Villa Grosso
L’area verde si trova tra le vie Gobetti ed Erbosa e si estende su una superficie di circa 3 ettari. Un tempo qui sorgeva la Villa della famiglia Insom, immortalata dal celebre artista bolognese Pelagio Palagi. Il banchiere Cristoforo Insom, arrivò a Bologna al seguito di Napoleone e aprì un banco di credito. A lui il pittore si era rivolto per un prestito e forse in quella stessa occasione presero accordi per il dipinto incompiuto oggi dalle Collezioni Comunali d’Arte. Rimangono alberi di un certo pregio: ippocastani, platani, una magnolia. Nel 1924 l’amministrazione comunale acquistò la villa che divenne una scuola elementare intitolata ad Adelfo Grosso. Maestro di scuola, all’alba dell’Unità d’Italia nel 1862 diresse a la Scuola Normale maschile, da poco istituita, finalizzata alla preparazione professionale dei maestri, sostenendo l’introduzione della ginnastica nell’educazione dei ragazzi e partecipando attivamente al dibattito pedagogico. La Scuola era reputata tra le migliori del Regno per numero di alunni, qualità degli insegnanti e grado di eccellenza.
Giardino Anna Maria Manzolini

Circa 3 ettari di area verde riforestata offrono riparo dai rumori della Tangenziale e della Ferrovia, grazie a tigli, frassini, farnie, olmi, carpini e pruni e ciliegi selvatici detti ciliegi degli uccelli che ne amano i frutti. Il giardino è dedicato alla celebre scienziata-artista bolognese Anna Morandi Manzolini che diede un contributo innovativo alla celebre scuola anatomica cittadina. Nel Settecento fu protagonista del successo internazionale della ceroplastica bolognese all’interno dell’Istituto delle scienze e delle armi. L’imperatore d’Austria Giuseppe II venne a Bologna, e come lui altri viaggiatori del Grand Tour, per ammirare le cere di Anna, frutto di un accurato e appassionato lavoro di ricerca anatomica. Le opere di Anna Morandi, capolavori tra arte e scienza si possono oggi ammirare al Museo di Palazzo Poggi, cuore dei Musei universitari.

Parco Casa Gialla
Il parco si trova nella zona compresa tra via Marco Polo, via Vasco da Gama e piazza Da Verrazzano, nei pressi del luogo dove sorgeva la villa di Farinelli, il più famoso cantante lirico castrato della storia. Carlo Farinelli abitò dal 1763 fino alla morte nel 1782, situata nell’attuale via Zanardi n. 30 a breve distanza dal porto del Navile. La villa circondata da un magnifico giardino e coltivazioni di frumento e canapa, ospitò personaggi famosi, tra cui i due Mozart, padre e figlio, e grazie alla fama del cantante custodiva tesori artistici e musicali tra cui tele di Velasquez e Rosalba Carriera e un violino di Stradivari. Dopo vent’anni alla corte di Madrid, Farinelli si ritirò a Bologna nella villa che lui stesso aveva voluto per trascorrere il resto della vita. All’interno della Casa Gialla ha sede il Centro Sociale omonimo nato nel 1979.
Villa Angeletti

L’area verde si sviluppa per circa 8,5 ettari, lungo la sponda destra del canale Navile. Nel Settecento era il giardino con orti e frutteti di Villa Calderini, poi Angeletti, una bella dimora di campagna. Negli anni Trenta, all’epoca della “battaglia del grano”, era diventata un importante centro di ricerca e sperimentazione agraria. Vi venivano selezionate sementi al fine di ottenere nuove varietà di cereali. Durante la Seconda Guerra mondiale, i bombardamenti distrussero completamente l’edificio. Nel dopoguerra i terreni annessi, di proprietà della Cassa di Risparmio, furono donati al Comune per farne un parco pubblico. Il progetto ha puntato ad assecondare la morfologia del luogo e a conservare le alberature preesistenti (alberi da frutto, qualche esemplare ornamentale) e i lembi di vegetazione spontanea che fiancheggiano il corso d’acqua. Ampi prati si alternano a zone alberate con latifoglie autoctone seguono oggi il corso della pista ciclabile. Al centro del parco c’è un’area dedicata a spettacoli, detta Anfiteatro dell’acqua. Se osservate con attenzione potrete riconoscere vicino i gelsi di cui erano ghiotti i bachi allevati lungo il Canale per produrre la celebre seta bolognese.
Fonte:
Storia e memoria di Bologna