Table of Contents
Castel Maggiore
Parco Tolomelli
Il parco è intitolato al vice comandante partigiano “Fangen” e senatore di due legislature.
A metà percorso, tra il sottopasso di via Don Minzoni e Castello, è prevista una deviazione per questo parco di 164 ha, ancora in via di completamento. Esiste una piccola area ludica attorniata da alberature autocnone delle quali fanno parte 40 aceri campestri.
E’ parte integrante della Bassa Via dei Parchi di Castel Maggiore comprendente 9 parchi nel territorio di Castel Maggiore collegati tra loro con percorso ciclo pedonale.
Bentivoglio
Oasi La Rizza – Ex risaie
Perfettamente sul percorso della ciclovia e a 3.8 Km da Bentivoglio, l’ex Risaia di Bentivoglio è tutelata ai sensi della Legge Regionale n. 5/2006 come Area di Riequilibrio Ecologico (ARE) e rientra nel più ampio Sito Rete Natura 2000 “Biotopi e Ripristini Ambientali di Bentivoglio, San Pietro in Casale, Malalbergo e Baricella” (SIC-ZPS – IT4050024).
La zona umida è costituita da un ampio bacino di forma irregolare che interessa 21 degli ettari totali dell’Area. Il bacino è caratterizzato dall’avere una grande isola centrale, isole più piccole e dossi affioranti dall’acqua che permettono la permanenza di rive con acqua poco profonda alternate a canali d’acqua con profondità maggiore. Le specie che si possono osservare nelle acque poco profonde e sulle rive sono: airone cenerino, airone bianco maggiore, garzetta, germano reale, alzavola, marzaiola, canapiglia, mestolone, oca selvatica, folaga, combattente, pittima, beccaccino, piro piro piccolo, piro piro culbianco, piro piro boschereccio, totano moro, avocetta e cavaliere d’Italia.
I canneti, sono la vegetazione caratteristica di alcune rive ed argini. Nell’intrico dei canneti si trovano l’airone rosso, il tarabusino, il porciglione, il falco di palude, il cannareccione e la cannaiola che sono anche nidificanti. Mentre in inverno il canneto offre rifugio ad altre specie come il tarabuso, il migliarino di palude, il pendolino e il basettino che possono arrivare da zone geografiche. Non mancano i nidi su alberi e su palificazioni costituite ad hoc per la nidificazione della cicogna, non rara da osservare.
Le strutture per l’osservazione sono due, situate sulla riva dell’area allagata in posizioni diverse, la prima nell’area denominata Punta Degli Olmi è rappresentata da una torretta con piano rialzato, una locale seminterrato con visori per l’osservazione subacquea e una schermatura a livello del terreno; la seconda è una torretta con piano terra e piano rialzato, situata nell’area denominata Punta Canale.
Inoltre il capanno Piccole Ali è prenotabile esclusivamente all’indirizzo capannopiccoleali@gmail.com.
Il Centro Visite, gestito dalla coop Arcobaleno, annovera un locale di ristoro, non sempre aperto, con due sale mostra e convegni, ufficio e servizi vari; un Ostello allestito con otto camere in cui è possibile pernottare. Centro Visite: 338 4716668.
Villa Smeraldi e Museo della Civiltà Contadina
A 20 Km da Bologna in località San Marino di Bentivoglio, il Museo della Civiltà Contadina, dal 1973 a Villa Smeraldi fatta edificare dai conti Zambeccari , offre al visitatore una testimonianza unica sul lavoro e sulla vita nelle campagne tra Ottocento e Novecento .
Le raccolte del Museo sono state costituite nel tempo dai ed ex contadini, dando vita all’Associazione La Stadura , hanno donato all’istituzione oltre diecimila oggetti relativi al lavoro e alla vita nelle campagne bolognesi ed emiliane tra il 1750 e il 1950. Le varie sezioni raccontano in particolare della mezzadria . Tra queste, quella dedicata alla canapa è la più importante d’Italia.
Il Museo si trova al centro dell’ampio parco all’inglese della villa ed stato recentemente arricchito da un pomario di 500 alberi da frutto di varietà antiche e rare che, assieme al campo di canapa, costituisce la parte di “museo a cielo aperto ” .
Il Parco di Villa Smeraldi
Si tratta di un parco “ romantico “ all’inglese che i Conti Zucchini, ultimi proprietari, vollero realizzare nella metà del XIX secolo.
In evidenza, oltre ai classici ippocastani attorno alla ghiacciaia e alla colombaia, farnie, olmi, carpini bianchi e neri, lecci, maggiociondoli e un maestoso esemplare di Cipresso calvo.
La Villa
Il primo nucleo di questa residenza signorile di campagna “ casino” si può far risalire al XVIII secolo. E’ composta da vari edifici:
- Casa del fattore
- Torre
- Stalla
- Colombaia
- Ghiacciaia
- Conserva
- Laghetto e ponte
- Pista da ballo
Info al sito: museociviltacontadina.bo.it
segreteria.museo@cittametropolitana.bo.it
+39 051 891050
Parco Urbano di Malalbergo
Alla fine della ciclabile da Ponticelli, sulla destra della SS 64 è presente il Parco Urbano dell’Isola di Malalbergo, punto di ristoro attrezzato adatto per una sosta rigenerante

Oasi Bassone
Adiacente all’oasi Bassone di Mondo Nuovo, in via Savena Vecchia n.749/1 è situato il Parco con quattro laghi adibiti a pesca sportiva con annesso Agriturismo Cà dei Laghi all’interno di un caratteristico casale di fine ‘800, circondato da un’area verde di 12 ettari.
Da qui e’ possibile salire sull’argine del Canale della Botte per raggiungere il punto di contatto con il percorso ciclabile ad Alberino operando una variante dal percorso originario.
Percorso del Primaro
Il percorso del Primaro è un percorso ciclopedonale che da Molinella segue l’antico corso del Po di Primaro ovvero detto del Po Morto, che da Ferrara portava al mare; è lungo 80 km circa. Nella ciclovia Navile-Mare percorre un tratto della via Romea-Germanica, identificato con il segnavia CAI 106, tra le località di Traghetto, Consandolo e Argenta per poi seguire l’argine sinistro del fiume Reno fino la foce.
Museo della Bonifica di Saiarino
In entrata nel Parco Regionale del Delta del Po e giunti nei pressi di Argenta sulla Strada Provinciale 38, si volta a destra e si attraversano il fiume Reno e il canali della Botte utilizzando un ponte ciclopedonale su lato in contromano; subito a sinistra e prima del canale Lorgana si prende una strada a sinistra verso la Centrale di sollevamento delle acque di Saiarino e vero cuore del sistema delle acque.
Edificio storico e sede del Museo ed esempio di architettura proto-industriale, attualmente in esercizio per le esigenze tecniche di compensazione delle acque. Ospita sei pompe/turbine di sollevamento delle acque risalenti al 1920 e perfettamente funzionanti.
Brochure sui Musei dell’acqua.
Visita impianto storico di Saiarino
Il museo è aperto su prenotazione anticipata da martedì a domenica con visite guidate programmate alle 9.00 o alle 11.00.
Tariffe:biglietto intero euro 4,00; biglietto ridotto (bambini da 6 a 12 anni) euro 3,00
contatti: Ecomuseo di Argenta (tel. 0532 808058); e-mail: info@vallidiargenta.org www.vallidiargenta.org
VALLI DI COMACCHIO
Il territorio delle Valli di Comacchio rientra interamente nel bacino idrografico del Po e si estende per 167,81 km² nell’area lagunare compresa tra la città di Comacchio e il fiume Reno che ne costituisce l’unico apporto di acqua dolce. Il bacino delle Valli di Comacchio è ricoperto per circa i tre quarti da acqua salmastra ed è formato da numerosi sottobacini detti “valli” raggruppabili in otto aree: Valle Fattibello, Valle Spavola, Valle Capre, Valle Zavelea, Valle Molino, Valle Campo, il gruppo di Valle Fossa di Porto, Valle Lido Magnavacca e Valle Cona e infine le Valli Meridionali.
Classificata come sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale all’interno del Parco regionale del Delta del Po dell’Emilia-Romagna, di cui è parte integrante, oggi riveste una notevole importanza biologica e conservazionistica grazie all’elevato numero di specie rare e minacciate che qui si riproducono, in particolar modo l’avifauna tra cui spicca il fenicottero rosa (Phoenicopterus roseus).
L’attuale conformazione è il frutto di un lavoro di sistemazione idraulica e di bonifica della vastissima area paludosa delle valli emiliane e romagnole.
Info al sito: Ferrara terra e acqua
SANT’ALBERTO (Ra)
MUSEO NATURA
Sulla ciclovia, raggiunte le Valli di Comacchio (sx) e in vista di Sant’Alberto (dx) si raggiunge, traghettando, la sponda destra del fiume Reno. A 500 metri si raggiunge il centro del paese dove è ubicato, a sinistra un posto di ristoro e di fronte l’ingresso del Museo.
E’ Centro Visite del Parco del Delta del Po e Museo Ravennate di Scienze Naturali ed è gestito dalla Coop Atlantide; è presente un servizio di noleggio biciclette e di guide per effettuare escursioni nella penisola di Boscoforte e di osservazione dei fenicotteri, autentica particolarità della zona.
http://www.atlantide.net/amaparco/museo-natura/


CIPPO DI ANITA GARIBALDI E FATTORIA GUICCIOLI
La fuga di Anita Garibaldi si conclude alle Mandriole e precisamente nella fattoria dei conti Guiggioli. Il cippo vuole ricordare l’evento e l’interno della Fattoria ove spirò Anita è ora parzialmente adibito a museo.



Approfondimenti: Enciclopedia delle Donne, Anita Garibaldi